martedì 30 agosto 2011

Sulle donne

Tu sei inerme, ti trastulli con i sogni, ti lasci cullare dolcemente da quelli che sono i tuoi più nascosti desideri. Lasci che i cancelli della tua mente si aprano e facciano passare tutto ciò che, ad occhi aperti, non hai il coraggio di vedere, le tue fantasie, ciò che ti fa sentire bene. Ora dormi, rivolta verso di me. A intervalli irregolari ti muovi nel sonno, riesco a percepirlo, ormai sono diverse ore che ti guardo. Osservo i movimenti del tuo corpo, li interpreto, cercando di capire ciò che stai sognando. Ad esempio: mi piacerebbe sapere come mai, alle volte, dischiudi lentamente le tue labbra e tenti di pronunciare una parola. Ma talmente debole è il tentativo, che questa sembra venire inesorabilmente inghiottita dalle profondità del sonno. Sembra quasi che Morfeo in persona ti stia accarezzando, ti stia plagiando, che il suo tocco gentile stia manipolando la dura argilla di cui  sei composta. Che abbia quindi il potere di trasformare il vile metallo in oro?

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